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Le storie si possono suddividere in due macro-categorie: le storie basate sull’azione e le storie basate sul personaggio. Nelle prime è essenziale l’azione, nelle seconde è fondamentale il protagonista e la sua trasformazione interiore nell’arco della storia.
Appartengono alla prima categoria le storie d’azione propriamente dette, le storie d’avventura, i gialli, i thriller ecc. Appartengono invece alla seconda categoria i romanzi rosa, la narrativa contemporanea, i memoir, alcuni romanzi storici ecc.
Per arricchire una storia d’azione e coinvolgere il lettore non solo sul piano intellettuale, ma anche emotivo, è possibile intrecciare all’arco narrativo (trama) un arco di trasformazione del protagonista, ossia far maturare il protagonista interiormente, costringendolo a superare i suoi difetti e le sue paure grazie agli eventi che dovrà affrontare nella cosiddetta trama “esteriore”, ossia gli episodi che costituiscono l’elemento d’azione della storia.
Si creano così delle storie a doppio binario (esteriore/interiore), che regalano ai lettori un’esperienza molto più profonda e coinvolgente rispetto alle storie basate puramente sull’azione e li legano maggiormente al protagonista e allo scrittore.
Vediamo qual è la differenza tra un giallo basato solo sull’azione e un giallo che, pur mantenendo la stessa struttura di fondo, prevede anche un arco di trasformazione del protagonista.
I gialli ruotano intorno a un detective, un investigatore privato, un poliziotto, un uomo di legge o un/a ficcanaso, che vuole scoprire chi ha ucciso la vittima. Questo suo obiettivo lo porterà ad affrontare difficoltà e avventure, mentre cerca di ricomporre il puzzle degli indizi. Il protagonista deve quindi essere un personaggio che stimola la curiosità del lettore e lo intrattiene con le sue azioni e deduzioni.
Personaggi come Hercule Poirot o l’ispettore Colombo sono simpatici e ci danno sicurezza perché sappiamo esattamente come sono fatti, quali sono i loro trucchi e come procedono nelle investigazioni. Però non conficchiamo le unghie nel divano dall’angoscia di sapere cosa succederà loro. Il nostro coinvolgimento rimane sulla superficie, è puramente intellettuale: vogliamo sapere come faranno a scoprire chi è l’assassino (già sappiamo che ce la faranno). Del loro passato e della loro vita emotiva sappiamo poco o niente. Da un’avventura all’altra rimangono immutati, così come noi lettori.
Thomas Pitt di Anne Perry, invece, è un detective londinese che ha sempre anche un dilemma emotivo da risolvere, di solito legato alla moglie Charlotte, di cui è profondamente innamorato, ma che si intromette sempre nelle sue investigazioni, creandogli non pochi problemi o addirittura risolvendo i casi per lui. Con ogni romanzo Pitt fa un passo avanti nel suo processo di maturazione interiore, grazie agli ostacoli emotivi che deve superare per i risolvere i suoi casi.
Pitt ha tutto un altro spessore rispetto a una Miss Marple o una Jessica Fletcher e la serie di Anne Perry (che ormai conta una trentina di libri) ha milioni di fan appassionati proprio perché rivela anche cosa succede nell’intimo dei personaggi, ponendoli dinnanzi a scelte moralmente difficili, che li fanno crescere e cambiare e li rendono più verosimili e coinvolgenti per i lettori.
Prevedere un arco di trasformazione del personaggio in una storia d’azione è quindi anche una strategia di fidelizzazione dei lettori e di vendita perché i lettori si affezionano al protagonista non solo sul piano intellettuale, ma anche sul piano emotivo e questo li spinge a comprare altri libri dello stesso scrittore, che si tratti di una serie o meno.
Certo, scrivere un romanzo a doppio binario richiede una progettazione molto più oculata, perché ogni evento importante della trama deve avere un risvolto interiore per il protagonista, ma i vantaggi sono molteplici sia in termini di qualità del romanzo che di vendite. Quindi valutate se inserire un arco di trasfromazione del protagonista non sia una strategia vantaggiosa anche per voi!
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