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Cari Wrimos,
ecco a voi tre semplici trucchi per incrementare la tensione anche in quelle scene in cui il vostro protagonista fa ben poco, a parte rimuginare sulla sua situazione o cercare di riprendersi da un colpo subito. Queste scene rischiano infatti di diventare troppo lente e poco coinvolgenti per il lettore. Ma non disperate: anche senza azione potete ravvivare le cose, sfruttando proprio la situazione di incertezza e smarrimento del protagonista.
Quando siamo distratti da pensieri che ci coinvolgono profondamente, non badiamo a come ci muoviamo e spesso ci facciamo male in modo stupido (ma doloroso), con conseguenze che ci accompagnano per giorni. Dopo uno shock, invece, le nostre difese immunitarie si abbassano all’improvviso e quindi ci ammaliamo più facilmente. Sfruttate queste situazioni tipicamente umane per complicare ulteriormente la vita al vostro protagonista (o antagonista o alleato del protagonista) quando si trova già in difficoltà.
Lo sappiamo per esperienza: quando dobbiamo concentrarci su qualcosa e prendere la decisione giusta, c’è sempre qualcuno che ha bisogno di una risposta o un’azione da parte nostra in relazione a qualcosa di totalmente irrilevante. Fate vedere al lettore cosa succede quando il vostro protagonista si innervosisce (e magari non può dare sfogo al suo malumore con la persona che ha davanti).
Se dobbiamo decidere qualcosa in tempi strettissimi, la pressione aumenta ed è molto probabile che alla fine la nostra scelta non sarà quella più oculata. Costringete il vostro protagonista a decidere come procedere senza aver veramente riflettuto a fondo sulla situazione e maturato una decisione ponderata. Con questi piccoli trucchi potete ridare vita a una scena priva di tensione e renderla indispensabile per rivelare al lettore qualcosa di più del vostro protagonista, rafforzando il rapporto di empatia tra loro. Ovviamente esistono moltissimi altri modi per creare tensione in una scena piatta, ma questi tre funzionano sempre.
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