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In molti autori l’idea di scrivere l’inizio del loro romanzo provoca una sensazione di ansia, perché sentono di dover fare una buona impressione. L’incipit deve infatti catturare l’attenzione di editor, agenti e lettori, coinvolgerli emotivamente e spingerli a continuare a leggere nonostante la concorrenza di altri libri e le altre forme di intrattenimento che cercano di distrarli.
La paura di sbagliare l’incipit può essere tale da bloccare completamente il processo di scrittura. Alcuni scrittori non riescono mai a superare i primi due o tre capitoli convinti che, finché non li hanno messi a punto in ogni dettaglio, non possono scrivere il resto. Quindi cercano di perfezionarli all’infinito, rimanendo fermi all’incipit. Così spalancano le porte al famigerato blocco dello scrittore, perché esauriscono tutte le loro energie creative nel tentativo di scrivere l’inizio perfetto e non hanno più forze per sviluppare la storia vera e propria.
Ma i problemi possono cominciare addirittura prima.
Uno dei quesiti principali che tormentano gli scrittori ancora prima di scrivere una singola parola è: dove comincio il mio romanzo?
La prima cosa da sapere è che l’inizio si può mettere a punto solo dopo aver scritto tutta la storia. Non si può sapere dove iniziare né cosa inserire nell’incipit se non è chiaro il finale.
L’apertura del romanzo dovrebbe infatti essere diametralmente opposta alla chiusura e possibilmente anticipare elementi salienti dell’intera storia. Dunque la strategia ideale è scrivere un inizio qualsiasi (che alla fine potrebbe rivelarsi quello giusto oppure no) e poi continuare a scrivere fino alla fine del romanzo, senza perdere tempo a perfezionare le prime scene. Solo una volta scritta tutta la storia, sarà possibile capire se quell’inizio era davvero azzeccato. In caso affermativo, si potrà limare la scena in ogni dettaglio. In caso contrario, si dovrà riscrivere la scena (o forse addirittura i primi capitoli), tenendo conto di tutto quello che si è scoperto durante la stesura della prima bozza.
In concreto, una storia comincia nel momento in cui il protagonista si trova all’inizio del suo arco di trasformazione (percorso di crescita interiore provocato dagli eventi della trama), ossia nella situazione diametralmente opposta a quella in cui si troverà alla fine del romanzo.
Non solo, questo momento dovrebbe essere quanto più vicino possibile all’incidente scatenante.
L’incidente scatenante è l’evento che innesca la trama, portando scompiglio nella vita del protagonista e costringendolo ad abbandonare il suo mondo ordinario (detto anche status quo) e a raccogliere la sfida che gli viene presentata per raggiungere il suo obiettivo.
A seconda del genere a cui appartiene il romanzo, l’incipit può essere collocato in tre momenti diversi:
La scelta della strategia di apertura deve essere ben ponderata, dato che ciascuna di queste soluzioni ha un effetto diverso sul lettore.
A prescindere dal genere del romanzo e dal momento scelto per cominciare la storia, è essenziale che il protagonista faccia la sua comparsa quanto prima possibile. Questo per tre motivi principali.
Una volta stabilito dove cominciare la storia in relazione all’incidente scatenante, ci sono due “binari” che possono aiutare a scrivere un incipit riuscito, ossia un inizio che solleciti l’interesse del lettore, lo coinvolga emotivamente e lo incuriosisca al punto da spingerlo a voltare pagina.
Per trovare questa “guida” occorre avere ben presenti le risposte alle seguenti domande:
Una volta chiariti tutti questi aspetti, scegline uno che secondo te è particolarmente indicativo della tua storia e cerca di portarlo in primo piano mentre scrivi l’incipit. Non tentare di condensare tutto nell’incipit, sarebbe troppo. Punta sull’elemento che secondo te attirerà maggiormente il lettore e trasmetterà al meglio il tipo di storia che lo aspetta. Non ingannarlo creando false aspettative perché non te lo perdonerà e la tua storia, per quanto ben scritta, sarà una delusione per lui.
Guida il lettore nel mondo del tuo romanzo in modo che si concentri sugli elementi giusti (focus) e che non veda l’ora di vivere l’esperienza che gli stai promettendo (desiderio).
Puoi anche provare a scrivere diversi incipit concentrandoti su elementi focali diversi o sullo stesso elemento focale in un contesto diverso. A volte questi esercizi possono farti scoprire aspetti della storia che non avevi contemplato prima e che possono rivelarsi vincenti anche per conquistare il lettore. Se non sai quale incipit funzioni meglio, puoi anche sottoporre le varie versioni ai tuoi beta reader e vedere cosa ne pensano.
In ogni caso ricordati che potrai scegliere l’incipit ideale solo a romanzo concluso, per cui non ti resta che buttare giù un inizio a grandi linee e continuare a scrivere fino alla parola Fine, prima di chiederti se sia davvero l’inizio perfetto per il tuo romanzo e il tuo protagonista, oltre che per i tuoi lettori.
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