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Cosa serve per scrivere 2

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I beni materiali dello scrittore

Dopo aver passato in rassegna i beni immateriali di cui ogni scrittore dovrebbe disporre, passiamo ora ai beni materiali, che vi serviranno per creare le condizioni migliori per scrivere.

Carta e penna

Chiunque desideri scrivere ha bisogno di un quaderno o un diario da portare sempre con sé per idee, spezzoni di dialogo che vi vengono in mente mentre fate la fila alla cassa, tratti fisici e atteggiamenti che individuate nella gente per strada e che sarebbero perfetti per i vostri personaggi, soluzioni per snodi della trama, una singola parola che ieri vi sfuggiva, insomma qualsiasi cosa che altrimenti potreste dimenticare.

Più di uno scrittore tiene carta e penna a portata di mano sul suo comodino, perché spesso prima di addormentarsi o appena svegli si hanno le idee migliori. Vi è mai capitato? A me sì e più di una volta sul comodino non avevo il mio quaderno, ma il ciuccio/biberon/gioco/libro di uno dei miei figli e le idee sono poi svanite, sommerse da altri mille pensieri. L’ispirazione è una dea alquanto capricciosa e quando si manifesta è meglio essere pronti a catturare i suoi suggerimenti.

Avrete poi bisogno di penne colorate. Personalmente prediligo le Pilot Frixion perché si possono cancellare (non ricevo alcuna commissione per questo consiglio, purtroppo). Potete usare i diversi colori per annotare l’obiettivo e/o l’esito della scena, l’ambientazione, la collocazione temporale, i vari personaggi principali e/o secondari presenti nella scena o qualsiasi altro elemento che vi sembri rilevante.

Carta e penna per scrivere
Carta e penna per scrivere

Materiale per progettare

Per la progettazione della storia e della progressione delle scene, sono ideali post-it colorati (meglio quelli rettangolari perché offrono più spazio per scrivere) oppure flash card colorate (A7 o A6 per chi vuole inserire più dettagli). Queste ultime sono molto utili perché le potete portare sempre con voi: in viaggio, al lavoro (intendo per la pausa pranzo!), in bagno, se è l’unico posto dove potete riflettere in santa pace (ormai non mi meraviglio più di nulla). Ve ne serve almeno una per scena. Di solito un libro ha tra 60 e 80 scene, quindi un pacco da 100 dovrebbe bastare, dipende da quante scene decidete di eliminare strada facendo.

Potete riservare un colore per ogni personaggio principale o per un determinato punto di vista o per le scene chiave o uno per le scene d’azione e uno per le scene più riflessive, insomma scegliete voi, ma vedrete che i diversi colori vi aiuteranno a mantenere equilibrata la vostra storia perché potrete individuare a colpo d’occhio dove informazioni dello stesso tipo si ammassano col rischio di annoiare il lettore.

Larte di progettare un romanzo

Se decidete di utilizzare i post-it, avrete bisogno di un lungo rotolo di carta da disegno o da regalo (in tal caso usate il lato senza disegni), di pannelli di cartone spesso o di una lavagna magnetica, sui cui attaccarli per avere un’immagine visiva della storia. Il rotolo di carta ha il vantaggio che potete riarrotolarlo quando avete finito la vostra sessione di scrittura e metterlo al sicuro da pericoli di varia natura. Lo stesso vale per i pannelli di cartone, che possono essere ripiegati su l’uno sull’altro.

Se scegliete le flash card, potete anche distribuirle per terra vicino a voi (ovviamente non se siete da Starbucks), anche se questo vi porterà via tempo perché dovrete rifare il lavoro ogni volta che volete scrivere e, qualora vostra moglie dovesse decidere che deve assolutamente passare l’aspirapolvere o i vostri figli dovessero scoprire che le flash card sono fantastiche come banconote per il loro negozietto, una lite in famiglia è assicurata (inclusa l’accusa che state solo perdendo tempo, che vi ha dato di volta il cervello, che non siete più bambini e altre carinerie varie).

Molti scrittori preferiscono usare un pannello di sughero o una lavagna magnetica con puntine o calamite perché possono lasciare tutto predisposto e ri-immergersi velocemente nella storia ogni volta che riprendono a lavorare. A volte anche solo passare davanti alla lavagna mentre si sta facendo altro può scatenare la fantasia.

N.B.: questo sistema potrebbe esporvi all’opinione non richiesta delle persone con cui vivete, le quali potrebbero cercare di venire a capo di quello che state facendo o, peggio ancora, decidere di fornire il loro contributo: ringraziatele cortesemente e proseguite con il vostro lavoro.

Software

Per chi preferisce tenere tutto celato nel proprio computer, è possibile ricreare lo schema delle scene in Excel. Io ho provato anche questo metodo, ma preferisco la lavagna magnetica con le flash card (i post-it dopo un po’ si scollano), perché posso vedere tutta la storia a colpo d’occhio, senza dover impazzire con il mouse e lo zoom e perché le modifiche si fanno molto più velocemente (è anche una buona scusa per alzarmi dalla sedia e staccare gli occhi dallo schermo ogni tanto).

Scrivener1 1

Ci sono anche vari software per la progettazione e la scrittura come yWriter, Snowflake o Scrivener. Quest’ultimo è il più sviluppato e permette addirittura di impostare la pagina di pianificazione come una lavagna magnetica o un pannello di sughero. La versione di prova di solito è gratuita. Sperimentate con i vari metodi e scegliete quello più adatto a voi.

Hardware e backup

Lo stesso vale per lo strumento con cui scrivete: computer, laptop, tablet, cellulare, usate quello che volete, basta che facciate regolarmente un backup da qualche altra parte. Sapere che avevate la perfetta progressione per un dialogo o una descrizione da far accapponare la pelle e che l’avete persa perché il vostro gatto/figlio/zio-so-tutto-io ha tenuto premuto il tasto canc per 60 secondi, vi farà sbattere la testa contro il muro fino a creare un’opera d’arte avanguardistica degna della Biennale di Venezia, brandelli di lobo frontale inclusi. Presumo non fosse questa l’opera che avevate in mente quando avete cominciato.

La frase “Domani poi mi copio il file sulla chiavetta, tanto cosa vuoi che succeda” non esiste nella lingua italiana, non è proprio concepibile dal punto di vista grammaticale, sintattico e/o contenutistico. Ho già detto che dovete fare un backup regolarmente?

Ormai sono pochi a usare carta e penna, ma anche tra i grandi scrittori c’è chi riesce a scrivere la prima bozza solo in questo modo, quindi se vi sentite più a vostro agio con i vecchi metodi, fate pure, alla fine sono i più sicuri, anche se richiedono più tempo e prima o poi dovrete comunque immettere tutto in un computer.

Quando avrete finito le bozze più grezze, avrete bisogno di una stampante (cominciate ad accantonare i soldi per le cartucce o il toner fin da subito), perché molti errori/orrori si percepiscono solo leggendo su supporto cartaceo. Un trucco per identificarli ancora meglio, è cambiare il font quando stampate il testo: il cervello riconosce questo nuovo elemento e si risveglia dal torpore della memorizzazione, che non vi consente di percepire davvero quello che avete scritto.

Il bene più prezioso

C’è poi un bene che è materiale e immateriale allo stesso tempo: voi stessi. Non dimenticate il vostro benessere fisico, oltre che mentale. Fate una passeggiata ogni giorno, anche se breve, o tornate a casa a piedi dal lavoro, se vivete nelle vicinanze: ossigena il cervello, tiene il corpo in movimento e potete immergervi nella vostra storia ancora prima di mettervi al computer (magari evitate di ridacchiare o parlare da soli per strada, se ci riuscite).

Cercate di non scrivere seduti a letto (stiamo parlando di ore e ore) per rispetto del vostro collo e della vostra schiena, che altrimenti ve la faranno pagare a caro prezzo.

Un risvolto positivo per chi al momento è obbligato a lavorare in home office, è che forse nel frattempo vi siete organizzati una postazione di lavoro decente dal punto di vista ergonomico. Se volete proprio la versione deluxe, potete anche procurarvi uno sgabellino poggiapiedi. Vi assicuro che il fisioterapista, l’osteopata, il chiropratico o il massaggiatore costano di più. Ok, non vi ho convinti, usate pure il tavolo in cucina. Poi ne riparliamo.

A tutti, freddolosi e non, consiglio una coperta. I freddolosi, inoltre, trarranno ogni beneficio da calzini di lana lunghi o scaldamuscoli (i polpacci devono stare al caldo!) e magari anche scaldapolsi. Ora ridete, ma credetemi, se state seduti a scrivere per ore, può venirvi freddo anche in piena estate, il che è molto controproducente: se siete fisicamente a disagio, scriverete di fretta e senza riflettere per arrivare alla fine del capitolo il più velocemente possibile e il risultato sarà da cestinare. So che questi consigli sembrano assurdi, ma fate la prova.

Il luogo

Finiamo con quella che per molti (me inclusa) è un’utopia: avere un luogo in cui non vi disturba nessuno e potete dedicarvi anima e corpo alla vostra storia per ore (idealmente giorni) senza interruzioni.

Se a casa non riuscite a trovare questa pace (con tre figli piccoli, home office, home schooling ecc. ecc. so di cosa stiamo parlando), c’è sempre la biblioteca (o c’era, prima del coronavirus). Per cifre moderate potete anche affittare una postazione in uno spazio di lavoro condiviso (magari appurate che lavoro fanno gli altri, onde evitare di ritrovarvi vicino a qualcuno che sta al telefono dalla mattina alla sera). Infine, non sono da escludere cantine, soffitte, la baracca degli attrezzi del nonno e qualsiasi altro posto, anche all’aperto, in cui potete ritirarvi dal mondo reale. E spegnete quel cellulare!

scrittore sullalbero
Si può scrivere ovunque, ma meglio essere isolati

Se non riuscite a trovare nemmeno un buchino, però, leggetevi On Writing di Stephen King e consolatevi con la consapevolezza che è possibile produrre capolavori anche scrivendo in uno sgabuzzino buio con bambini piccoli malati che vi urlano accanto e senza soldi per mangiare. Basta volerlo!

Vi viene in mente qualcos’altro? Condividete i vostri pensieri nell’area commenti. Ogni suggerimento è benvenuto!

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