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La mailing list di un autore

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Molti degli autori con cui parlo non hanno una mailing list e non hanno nemmeno mai pensato di crearne una. Gestiscono tutti i loro contatti con i (potenziali) lettori sui social media e non hanno mai valutato se crearsi una cosiddetta “piattaforma autore” al di fuori dei social con un sito internet e un modulo di iscrizione a una mailing list.

Questa non è una buona strategia, soprattutto se sei uno scrittore che vorrebbe fare della scrittura una carriera o comunque intendi pubblicare libri a lungo termine. Perché? Per svariati motivi che ora vedremo.

I pericoli dell’approccio “solo social”

I pericoli che si corrono se ci si affida solo ai social e alle piattaforme di vendita possono riassumersi col concetto di mancanza di controllo.

  • Come stiamo vedendo in questi giorni con Twitter, basta un cambio al vertice di una piattaforma social o una modifica della normativa vigente per limitare/bloccare/eliminare i tuoi follower (ossia i tuoi preziosissimi lettori). Pensa a tutta la fatica che hai fatto per raccogliere quel gruppo di lettori intorno a te e immaginati come sarebbe se tutti questi sforzi svanissero nel nulla: come faresti a comunicare l’uscita del tuo prossimo romanzo a chi ama leggere i tuoi libri?
  • Sui social non conosci gli indirizzi email delle persone che ti seguono, quindi, se il tuo account o la tua pagina per qualche motivo venissero bloccati o hackerati, non avresti più modo di contattare tutte queste persone (non è uno scenario ipotetico, è già successo).
  • Molte piattaforme social hanno limiti per quanto riguarda il numero di parole che puoi scrivere, i link che puoi mettere (o non mettere) nei tuoi post e le immagini che puoi postare (un problema che conosce bene chi scrive romance, erotici o meno, thriller o horror, per via delle immagini di copertina).
  • Non puoi controllare se i tuoi post vengono proposti nel feed delle persone che ti seguono. Magari sono interessatissime alla tua prossima uscita, ma non vedono i tuoi post e quindi non sanno che possono comprare il tuo nuovo romanzo.
  • Molti social non convertono bene in vendite: la gente ci va per distrarsi e divertirsi, ma non per comprare (soprattutto se non ti conoscono).
  • Amazon e le altre piattaforme di vendita non ti danno accesso ai dati dei tuoi lettori, quindi, anche se i lettori ti seguono come autore, non puoi contattarli direttamente e Amazon ha il totale controllo di quello che (non) comunica loro, anche se sono tuoi follower. Lo stesso vale per Goodreads (che ora appartiene ad Amazon).
  • Per farti pubblicità su tutte queste piattaforme devi pagare e non sai mai di preciso se il pubblico che hai selezionato per l’ad convertirà (= andrà a comprare il tuo libro). Puoi solo provare a tarare il tuo ad come pensi sia meglio e poi adeguare il tiro se non ottieni risultati – pagando.

Finché va tutto bene, i social sono indubbiamente un gran modo per farsi conoscere, ma se dovesse cambiare qualcosa e non ti sei costruito altrove una piattaforma su cui hai il pieno controllo, rischi di perdere tutto: una prospettiva senza dubbio agghiacciante per chi intende vivere di scrittura o conta in modo sostanziale sugli introiti generati dai propri libri, ma anche per chi sta facendo i primi passi nel mondo della pubblicazione, sia da self-publisher che da autore tradizionale (che pubblica con casa editrice).

Se scrivere è la tua attività, devi poterla controllare in tutti i suoi ambiti e soprattutto devi avere la possibilità di contattare direttamente (= via e-mail) i tuoi lettori.

I vantaggi dell’approccio “mailing list”

Se, oltre ai tuoi account social, hai anche una mailing list a cui i lettori possono iscriversi perché sono interessati a quello che crei, i dati che ti forniscono sono tuoi, nessuno te li può portare via (a parte il titolare stesso dei dati). Se il tuo gestore della mailing list (p. es. Mailerlite, MailChimp, ConvertKit ecc.) dovesse malauguratamente fallire, puoi trasferire gli indirizzi dei tuoi lettori al nuovo gestore caricando un semplice file.

  • Mantenere una mailing list è un progetto a lungo termine: richiede perseveranza e impegno, ma una newsletter ha molto più valore di un post o un reel, perché rimane nella casella di posta dei tuoi lettori e rafforza il tuo rapporto con loro molto più che una fugace interazione su Facebook o Instagram.
  • Se hai una tua mailing list, puoi strutturare l’esperienza di chi aderisce con una sequenza automatizzata che illustri cosa scrivi e perché lo scrivi, ma anche chi sei, che interessi hai nella vita ecc. Puoi quindi instaurare un rapporto duraturo ed esclusivo con i tuoi lettori.
  • Puoi vedere quante persone aprono e leggono le tue e-mail e quindi capire se i contenuti che pubblichi sono interessanti o meno ed eventualmente aggiustare il tiro.
  • Puoi essere sicuro che le tue mail arrivino nella casella di posta dei lettori e che quindi le vedano (a meno che non finiscano nello spam o nelle promozioni di Gmail, ma basta dire agli iscritti, nella prima mail che invierai, di aggiungere il tuo contatto alla loro rubrica e il problema dovrebbe risolversi).
  • Puoi premiare chi legge tutte le tue e-mail con dei freebies, ossia materiale gratuito relativo ai tuoi libri, che non si trova da nessun’altra parte (prologhi, mappe, alberi genealogici, schede personaggio, materiale reperito durante le ricerche, novelle o racconti correlati ai tuoi romanzi ecc.).
  • Puoi scrivere quello che vuoi: se scrivi romance BDSM o horror, potrai usare le immagini che preferisci (ovviamente con un minimo di criterio, visto che i lettori ti hanno dato il loro indirizzo per essere informati su quello che scrivi, non per essere traumatizzati di prima mattina – o forse sì? Impara a conoscere i tuoi lettori anche per scoprire queste cose!).
  • La tua mailing list è composta da lettori particolarmente interessati a quello che scrivi: tra loro puoi trovare i tuoi beta reader di fiducia e il tuo street team.
  • Puoi sfruttare la tua lista per sottoporre copertine alternative o possibili sviluppi della tua storia ai tuoi lettori e ottenere così un feedback, anziché scegliere a occhi chiusi.

Dare il proprio indirizzo email a qualcuno non è più una cosa automatica come un tempo: con la valanga di mail che riceviamo ogni giorno, se decidiamo di iscriverci alla mailing list di qualcuno, vuoi dire che davvero ci interessa quello che ha da raccontarci.

Ogni persona che aderisce alla tua mailing list fa una scelta consapevole e questo è già un buon passo avanti per crearti un bacino di lettori motivati e interessati. Però vuol dire anche che poi devi trattarli con il dovuto rispetto (non far loro perdere tempo inviando video tratti da TikTok perché ti fanno ridere!) e farli sentire speciali e apprezzati.

Ma cosa scrivo?

Spesso sento gli scrittori dire che non sanno cosa scrivere nelle loro newsletter, che probabilmente ai lettori le loro email non interessano, che in fin dei conti la loro vita non è poi così interessante e cose simili. Questa è la prospettiva dello scrittore.

Ma il lettore che ti dà il suo indirizzo email non la vede così. Per chi ha letto una tua opera e ha deciso di rimanere in contatto con te attraverso la tua mailing list, tu sei una specie di eroe: hai pubblicato un libro che ha regalato loro emozioni profonde e vogliono ripetere l’esperienza, vogliono sapere di più su di te e la tua attività di scrittore. Perché negarglielo? Se non fossero interessati a quello che hai da raccontare, non si sarebbero iscritti!

Per quanto riguarda i contenuti delle tue email, puoi parlare di un sacco di cose: i tuoi personaggi, il tuo mondo narrativo, le tue fonti di ispirazione, le tue difficoltà nel motivarti a scrivere giorno dopo giorno, i tuoi progetti di libri futuri, partecipazioni a concorsi, riconoscimenti, cosa ti ha colpito di quello che ti hanno scritto i lettori nelle loro recensioni ecc. ecc. Puoi anche recensire libri che stai leggendo, discutere dei temi trattati in un podcast sulla scrittura che ascolti regolarmente o rivelare eventi della tua vita quotidiana che magari ti hanno dato lo spunto per una scena, sempreché tu ti senta a tuo agio raccontando cose personali.

Puoi anche chiedere ai tuoi lettori cosa vorrebbero sapere: elenca delle possibilità e vedi cosa rispondono.

E per la frequenza puoi scegliere tu: una volta alla settimana, una volta ogni quindici giorni, una volta al mese, basta che la newsletter sia regolare e che i contenuti siano variegati e ricchi di informazioni interessanti o utili per i tuoi lettori.

Tre errori da evitare

  • L’errore più comune di chi inizia a crearsi una mailing list è quello di considerarla uno strumento di vendita. In ultima analisi lo è, ma in primo luogo è un mezzo per instaurare un rapporto duraturo con i lettori e farti conoscere.
    Questo significa che, quando crei i contenuti, non devi pensare a vendere, bensì a fornire informazioni che legheranno i lettori a te, ai tuoi personaggi e al mondo narrativo dei tuoi romanzi. Devi farti conoscere e apprezzare per quello che trasmetti. Non devono per forza essere argomenti seri, puoi anche far ridere i lettori dalla prima all’ultima parola, ma devono essere contenuti che catturino l’attenzione del tuo pubblico.
    Solo una volta che avrai instaurato questo rapporto, potrai proporre ai lettori l’acquisto del tuo nuovo romanzo in occasione del lancio. Se sentono di conoscerti bene, se hanno magari già ricevuto un assaggio attraverso un freebie (un prologo che hai deciso di scartare? Una scheda personaggio? Una mappa?), saranno più invogliati a comprare.
  • Il secondo errore che molti commettono è cercare di essere una persona diversa da quella che in realtà sono. Mantenere una mailing list è un impegno di lunga durata, quindi un approccio del genere è destinato a fallire col tempo. È meglio se sei semplicemente te stesso con i tuoi alti e bassi, le tue vittorie e le tue sconfitte: i lettori ti apprezzeranno di più e si sentiranno più vicini a te, se dimostrerai di essere come loro.
  • L’ultimo errore comune è non coinvolgere chi ti legge: cerca di fare domande per ottenere risposte dai tuoi lettori e imparare a conoscerli meglio. Questo ti aiuterà a calibrare meglio i tuoi contenuti e creerà un filo diretto tra te e loro, facendoli sentire speciali e apprezzati come individui. Mi raccomando, se ti scrivono, rispondi sempre!

Come gestire una mailing list

Ci sono diversi servizi che gestiscono mailing list (Mailerlite, ConvertKit, MailChimp, Active Campaign ecc.). Tutti ti consentono di impostare sequenze automatizzate per accogliere chi si iscrive, di organizzare i lettori per gruppi, di inviare mail con testo, immagini, video ecc. (nota per i freebies: non tutti i gestori permettono di allegare file alle mail, ma puoi ovviare caricandoli su Dropbox, Google Drive o OneDrive e poi inserire il link nella mail). Questi servizi forniscono dati sulla percentuale di apertura delle mail o sul numero di click su un determinato link che hai inserito nel testo e molto altro. Molti offrono anche un piano gratuito fino a un determinato numero di iscritti. Quello che cambia sono le opzioni più avanzate e il numero di contatti che puoi gestire nella versione gratuita.

Tutti possono essere integrati nel tuo sito autore (un altro elemento indispensabile per chi intende prendere seriamente la scrittura), nel tuo blog e nei social media. Non ti dimenticare di inserire un link per iscriversi all’inizio e alla fine dei tuoi libri (soprattutto nel formato elettronico).

Fai le pulizie di primavera almeno due volte all’anno

La tua mailing list è un bene prezioso, quindi devono poterci rimanere solo i lettori che se lo meritano. Suona un po’ arrogante, ma in realtà questa affermazione non ha nulla a che fare con il valore morale dei lettori, bensì con il loro comportamento rispetto allo scopo di una mailing list (= creare un rapporto, rimanere in contatto, farsi conoscere, vendere).

Se un lettore non apre mai le tue mail (e lo vedi nella panoramica dei contatti nel tuo sistema di gestione), perché dovresti tenerlo sulla tua mailing list? Mandagli una mail chiedendogli se è interessato a rimanere e leggere quello che scrivi e, se vedi che non apre nemmeno quella mail o non risponde, elimina il contatto: evidentemente non gli interessa più quello che scrivi.

Questa “pulizia” va effettuata a intervalli regolari per tre motivi:

  • la tua mailing list rimarrà “pulita”, ossia composta solo da persone che davvero sono interessate a quello che fai (e quindi più propense a comprare il tuo prossimo libro),
  • potrai sfruttare più a lungo il piano gratuito e, quando arriverai alla soglia di pagamento, pagherai per gente che veramente ci tiene a te e al tuo lavoro,
  • per un motivo tecnico: se il provider di posta elettronica del destinatario vede che le tue mail non vengono mai lette, ti degraderà a spam o, nel caso di Gmail, ti considererà una promozione: la tua mail sparirà automaticamente nella cartella Spam o Promozioni prima che il destinatario la veda e, dato che molti non vanno mai a cercare attivamente le mail in queste cartelle, nessuno saprà che hai scritto. Il danno più grande è che Gmail (o qualunque altro gestore) avrà nel frattempo catalogato il tuo indirizzo come spam in generale e quest’etichetta sarà mooolto difficile da modificare.

Dunque è essenziale che i lettori aprano le tue email e interagiscano con te, altrimenti saranno non solo peso morto, ma anche dannosi (e di sicuro non compreranno i tuoi libri). Quindi cosa li tieni a fare? Quando si tratta di mailing list, il concetto di qualità viene sicuramente prima di quello di quantità: una mailing list con 2000 iscritti che non leggono quello che scrivi ha un valore pari a zero (anzi, ti costerà soldi), quindi sii intransigente.

Ora che sai per quali motivi tutti i grandi scrittori hanno una mailing list, valuta se non sia il caso di cominciare a raccogliere gli indirizzi email dei tuoi lettori: non avrai subito centinaia di iscrizioni, ma un passo alla volta riuscirai a crearti un seguito, che potrai sfruttare ogni volta che pubblichi un libro, coinvolgendo i tuoi lettori nella creazione e nella promozione delle tue opere.

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