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Cari Wrimos,
eccoci arrivati al punto di vista (PDV o POV da point of view), uno degli elementi della scrittura creativa più difficili da padroneggiare, ma essenziale per l’esperienza del lettore e per il suo attaccamento (o meno) ai personaggi.
Il POV è l’angolazione da cui vengono raccontati gli eventi della storia. Narratore (POV) e protagonista non per forza coincidono: qualcuno all’interno della storia può raccontare la storia di qualcun altro, che è il vero protagonista degli eventi (v. Il grande Gatsby). Allo stesso modo il narratore non ha niente a che vedere con l’autore, che è semplicemente colui che firma il romanzo, non colui che racconta la storia (scusate il declassamento).
Immaginatevi il narratore come un personaggio trasparente della vostra storia, che si assume il compito di raccontarla: a volte si immedesima in un personaggio (protagonista o meno) e usa la sua voce, altre volte se ne sta a guardare da fuori cosa combinano i personaggi e lo riferisce al lettore a modo proprio.
Analizziamo brevemente i POV da quello più distaccato a quello più intimo:
La scelta del POV dipende dalle convenzioni del genere in cui scrivete, dall’impatto emotivo che volete avere sul lettore e dal grado di libertà di cui avete bisogno nel rivelare le informazioni.
In una storia potete avere uno o più POV dello stesso tipo o di tipi diversi. Una volta che avete scelto il vostro o i vostri POV, dovete rispettare rigidamente le regole narrative legate a quel POV in termini di informazioni rivelate (o trattenute), linguaggio adottato e accesso ai pensieri e ai sentimenti dei personaggi.
Alcuni consigli pratici:
Valutate bene i POV a vostra disposizione e scegliete quello che vi consente di rendere al meglio la vostra storia e i vostri colpi di scena, non tanto quello che vi piace di più o che vi è più comodo da usare. Se non siete sicuri, provate a scrivere due o tre delle vostre scene chiave adottando POV diversi e vedete quello che crea più tensione.
Fatelo però prima di scrivere tutto il romanzo, perché cambiare POV a posteriori è un lavoro estenuante e potrebbe incidere sulle informazioni che potete (o dovete) rivelare al lettore e quindi sul vostro intreccio, se non addirittura sulla fabula.
Riscritture di questo genere sicuramente giovano alla storia, ma non allo scrittore, soprattutto se i termini di consegna alla casa editrice sono stretti.
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